Riforma del diritto di famiglia
Il diritto di famiglia per definizione è l’insieme delle norme che definiscono tutti i rapporti giuridici che si riferiscono alle persone che costituiscono una famiglia. Queste norme sono elencate nel primo libro del Codice Civile intitolato “Delle persone e della famiglia”.
Il diritto di famiglia codificato nel 1942 è stato rivisto e aggiornato con la riforma del diritto di famiglia L. 19/5/1975 n. 151 con lo scopo di uniformare le norme ai principi costituzionali, apportando emblematiche innovazioni.
Famiglia e diritto dopo la riforma
Di seguito vi segnaliamo i principali punti della riforma:
- Parità giuridica dei coniugi
- Riconoscimento dei figli naturali ed identici diritti in successione dei figli illegittimi
- Potestà esercitata da entrambi i genitori
- Istituzione della comunione legale dei beni;
- Abbassamento della maggiore età da 21 a 18 anni;
- Revisione delle norme sulla separazione dei coniugi.
Separazioni consensuali e giudiziali
Riguardo alla separazione dei coniugi viene introdotto nel diritto della famiglia l’istituto del divorzio (legge n. 898/1970), la cui disciplina viene successivamente modificata nel 1987 (legge n. 74/1987).
Il diritto di famiglia prima dell’introduzione della riforma del 2015, per completare richiesta di divorzio o separazione richiedeva minimo tre anni. Dopo l’introduzione della Legge 6 maggio 2015, n. 55, i termini sono stati ridotti: dodici mesi in caso di separazione personale e di sei mesi in caso di separazione consensuale.
Altro importante cambiamento nelle questioni di diritto di famiglia è stata l’approvazione della legge 76/2016 sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, a cui sono stati estesi i diritti e i doveri previsti per il matrimonio, e la disciplina sulle convivenze di fatto.
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